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SEGUENDO L'AQUILA

itinerari alla scoperta di
Giorgio Parodi

INTRO i luoghi

IL LIBRO

 

GP standingNato a Venezia l’11 giugno del 1897, dove la famiglia si era momentaneamente trasferita per ragioni professionali, Giorgio Parodi manifestò fin dalla giovinezza i tratti di un carattere riservato, forte e dedito al lavoro. Fu pilota sportivo e militare di rare qualità, come testimoniano le numerose affermazioni in gare internazionali, i primati aeronautici di velocità conquistati e le sei medaglie al valore di cui fu insignito. Fu cofondatore e istruttore dell'Aeroclub di Genova e nel 1930 del Circolo Canottieri Moto Guzzi.

 Discendente da una nota famiglia di armatori Imprenditore di grande successo, marito e padre, partecipò da volontario alla Prima guerra mondiale a bordo degli idrovolanti della Regia Marina; poi, tra le due guerre, diede impulso alle sue due grandi passioni, il volo e le motociclette.

Nel 1921 fonda a Genova la "Società anonima Moto Guzzi", avente per oggetto "LaMOTOGUZZI fabbricazione e la vendita di motociclette e ogni altra attività attinente o collegata all'industria metalmeccanica". Soci dell'impresa sono Emanuele Vittorio Parodi (il padre, armatore genovese), Giorgio stesso, il cugino Angelo, Gaetano Belviglieri (da sempre uomo di fiducia della famiglia Parodi) e Carlo Guzzi, suo motorista nella Regia Aviazione di Marina.

Avrebbero dovuto esserci anche Giovanni Ravelli e Stefano Baglietto, aviatori e piloti come lui, deceduti  entrambi nel 1919 a causa di incidenti di volo. In loro memoria e in ricordo dell'amicizia che li aveva uniti, Giorgio volle l'Aquila ad ali spiegate, simbolo di tutti i piloti, nel logo della Moto Guzzi

Dalla Fondazione al 1957 (anno del ritiro dalle competizioni sportive) la Guzzi collezionerà 3329 vittorie in gare ufficiali, 14 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy, oltre a immettere sul mercato decine di modelli che hanno cambiato il motociclismo e la storia della motorizzazione italiana.

Nel 1928 fonda quello che oggi conosciamo come l ’Aeroclub di Genova (la cui scuola di volo è ancora oggi a lui intitolata)  e anima le giornate aeree presso il Lido di Albaro, avviando al volo le giovani generazioni dell’epoca e diventando in breve una importante figura di riferimento nel panorama aviatorio ligure e nazionale.

Nel 1929 fonda la Canottieri Moto Guzzi, vanto e risorsa della terra cui l’azienda portò benessere ma anche passione e prestazioni sportive, con diversi atleti vincitori di manifestazioni e ori olimpiciNello stesso anno transita nelle file della Regia Aeronautica e alterna le attività di volo, civile e militare, agli incarichi manageriali in Moto Guzzi guidando la definitiva affermazione della ‘Moto dell’Aquila’ in ambito industriale e nelle competizioni motociclistiche in Italia ed all’estero.

NElenaCaisel 1935, quale ufficiale pilota in congedo, è richiamato e parte per l’Africa Orientale Italiana, inquadrato nella 105ma squadriglia, dove svolge missioni di ricognizione e azioni di supporto alle truppe impegnate sul terreno.   Rientrò  in Italia a giugno del 1936.

Nel 1937 sposa Elena Cais dei Conti di Pierlas, dalla quale avrà tre figli.

Nuovamente richiamato allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Giorgio venne ferito gravemente durante una missione di ricerca e soccorso di un pilota disperso; esce dal conflitto con una grave mutilazione che gli impedirà di volare ancora. 

Congedato nel 1943, tornò alla testa dell’azienda di Mandello, alcuni dipendenti della quale militarono nelle formazioni partigiane della zona. Trattando con i Comandi tedeschi, prima della liberazione, fu in grado di impedire che alcuni dipendenti venissero deportati facendoli dichiarare “indispensabili” all’attività. Successivamente Giorgio interagì spesso con il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) sostenendone le attività, proteggendone i membri e negoziando con il Comando Alleato affinché la fabbrica non venisse bombardata; in tal modo riuscì a tutelare  i lavoratori e le famiglie,  attraverso la prosecuzione dell’attività.

I caduti della Moto Guzzi nelle guerra di liberazione sono ricordati ancora oggi con una targa affissa all'ingresso della fabbrica.

Il Varo della M/N Giorgio ParodiDue anni dopo assume anche la presidenza della EVP (Emanuele Vittorio Parodi), la società di navigazione creata dal padre

GPeEGuidò la Moto Guzzi insieme al fratello Enrico fino al 1955. L’anno prima si era spenta l’adorata moglie e il dolore gli fu fatale. Muore il 18 agosto di quell’anno per un attacco cardiaco. Andrea e Roberto, i due figli maschi, mancarono successivamente, in giovane età. Marina, la più piccola, è tutt’ora vivente ed è moglie di Alberto, madre di Elena e Giorgio e nonna di Arianna e Alessandro

Giorgio Parodi, che si faceva chiamare “lattuga” per sottolineare il suo carattere poco incline a mettersi in mostra, ha rivestito un importante ruolo di collegamento tra la società civile e il mondo militare. Alternò l’intensa e dolorosa esperienza bellica, con i panni dell’imprenditore affermando, con il piglio asciutto e caparbio tipico dello spirito ligure, le sue doti di manager innovatore, solidale e filantropo.


 

Le note biografiche di Giorgio Parodi sono tratte dai volumi:

  • “Le Ali dell’Aquila” (Tormena, Genova, 2021)
  • “Guzzi, l’idea che ha cambiato Mandello” (ACML, Mandello del Lario, 2016)

ai quali si rimanda per tutti gli approfondimenti


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